domenica 8 dicembre 2013

Protagonista la nebbia

Oggi nebbia e freddo.


Rifornita la mangiatoia arriva subito un pettirosso che la presidia a lungo guardandosi in giro. Ogni volta che si allontana le cince rapide beccano e scappano.

L'airone ci beffa più volte levandosi in volo dai luoghi dove si posa abitualmente, ogni volta sorprendendoci. Lo riprendiamo da lontano in volo. Tracce a terra del suo passaggio.

Gli alberi sono sempre più spogli. All'ex orto è caduta una robinia che aveva la radici su una sponda del Nirone erosa dalla corrente.

La nebbia avvolge il canale scolmatore di nord ovest e un gruppo di cavalli che si allontanano sul sentiero delle 7 cascate. 
Il laghetto delle ninfee stranamente non è ghiacciato. Lo è invece il laghetto di Castellazzo, dove ci dicono che si è rifugiato un folto gruppo di germani.
I lavori per l'allargamento del terziario del Villoresi che alimenterà le via d'acqua per l'Expo 2015 non sono ancora iniziati. Qualche nastro e un paletto rosso segnano l'inizio del suo percorso, in vista dei prossimi lavori.  

Il pettirosso se ne sta tranquillo

La cincia in alto a destra attende il suo turno

Becca e fugge

L'airone vola sulle nostre teste

Tracce dell'airone si vedono nei luoghi dove si posa, o dove attende le
prede presso le risorgive, oggi ghiacciate, ma anche sul sentiero. 


Pioppi tremuli (Populus tremula) nel prato
umido. Le ultime foglie sono rinsecchite

Il gelso che fino a qualche tempo fa (vedi foto del 13 ottobre)
aveva tutte le foglie verdissime ora è completamente spoglio

La robinia caduta sull'ex orto dalla riva opposta del Nirone

Il Nirone aveva scavato la terra sotto le sue radici

Sentiero delle 7 cascate

Il pratone a nord dell'oasi (foto di L. Natale)

Canale scolmatore di Nord Ovest ovverosia del Seveso (CSNO)
e di altri torrenti del Parco delle Groane

Idem

Un paletto rosso segna il tracciato del
canale terziario che porterà l'acqua a Expo 2015

Cavalli sul sentiero delle 7 cascate

Qui sarà prelevata l'acqua per Expo 2015 attraverso
la diramazione dal secondario del Villoresi che sarà allargata.
Lo stesso secondario e le sue alzaie saranno ridisegnate
con sentieri per la manutenzione e pista ciclabile.   

Lo stesso punto visto dalla parte opposta, da nord

Capelvenere sul fianco di una delle 7 cascate, oggi quasi asciutta

Foglie morte sul secondario di Garbagnate del Villoresi

Il secondario del Villoresi

Laghetto delle Ninfee


Il prato umido sulla strada del ritorno. La terra è ghiacciata.
Qui carpini e farnie conservano le loro foglie arrossate.
Sullo sfondo il bosco ha le chiome ormai "trasparenti".

Il sentiero che porta dal prato al ponticello per lasciare l'oasi.
Per un bel tratto è coperto di foglie.

domenica 1 dicembre 2013

Ultimo appuntamento del 2013

Il Cavo Porro coperto di ghiaccio visto da sud (presso la Via Verdi). Sullo sfondo il ponticello pedonale.

Oggi si lavora nella zona delle risorgive.

Da una settimana le temperature, che prima erano sopra la media stagionale, sono precipitate e alla notte scendono sotto lo zero. Ieri addirittua è caduto qualche fiocco di neve, ma oggi c'è il sole. Le risorgive sono ghiacciate e c'è umidità, ma non freddo. Nel corso della mattinata il ghiaccio si scioglie un poco e il sole solleva nuvolette di vapore.

Nel bosco attorno al Cavo Porro lavorano i volontari abituali: Ivonne, Giancarlo, Carlo, Luigi, Maurizio, Alberto e altri occasionali.

Si preparano nuovi covatoi. Uno viene installato. Gli altri lo saranno a gennaio, compreso quello per l'allocco particolarmente grande (alto 80 cm). Oggi si è cominciato a rifornire la mangiatoia per uccelli in vista dell'inverno.

Al pomeriggio i volontari rimasti hanno iniziato a ripulire il rimboschimento del parco presso il Cavo Porro.
Situazione difficile, numerosissimi aceri negundi (Acer negundo).e rovi alti fino a due metri e piante del rimboschimento messe molto male. Purtroppo è stato fatto solo 1/4 del lavoro che sarebbe necessario.

Il Cavo Litta


Il sentiero lungo il Cavo Litta

A terra piccole spolverate di neve o brina

Qualche foglia ingiallita sia sulle piante che a terra ci ricorda
che siamo ancora in autunno

Un tronco riverso sul fianco della risorgiva

Due belle lantane (Viburnum lantana)

Un acero,  forse riccio (Acer platanoides),
nato spontaneamente
Nuvolette di umidità ristagnano nell'ex-invaso

Il sentiero che costeggia l'ex-invaso visto verso est. L'albero con le foglie
rossicce è un cerro (Quercus cerris). A destra un ciliegio selvatico (Prunus
avium
) e il tronco di un pioppo cipressino morto (Populus nigra).
Sul sentiero ci sono diversi tronchi di alberi morti.
Questo è di pioppo che, mentre altri sono distesi
a terra,è eretto. Sembra che a secondo della
posizione orizzontaleo verticale possano
ospitare forme di vita diverse.  


Sentiero che costeggia l'ex-invaso visto verso ovest

Un bel gruppo di felce maschio

Il Cavo Porro visto dal ponticello pedonale.
Sullo sfondo corre la via Verdi

Alcuni attrezzi usati dai volontari

Colori autunnali sul sentiero presso il Cavo Porro.

Il Cavo Porro visto da sud

Il Cavo Porro coperto di ghiaccio. La sponda in ombra
conserva un po' della neve di ieri.

Una berretta del prete ancora con foglie e bacche. Forse
grazie al fatto che il bosco mitiga gli sbalzi di temperatura.

Giancarlo è uno dei volontari che segue
l'oasi fin dalla sua nascita (1993).

Il covatoio per cince installato oggi,
pronto per la prossima primavera.

La reticella vorrebbe impedire ai picchi di allargare il foro di entrata.