mercoledì 28 gennaio 2015

Il lavoro ferve all'Oasi e nei dintorni...

Clima mite. La vegetazione è in piena veste invernale. Spuntati solo un paio di bucaneve nel bosco vecchio. Fra gli agrifogli si rifugia un uccellino: un regolo.

Perdura l'acqua nei Cavi Litta, Porro e nell'ex-invaso. Il ponte sul C. Porro è sempre inagibile e così la parte ovest della zona resta isolata.

Nell'oasi i volontari provvedono al taglio degli alberi segnalati dai responsabili del Parco delle Groane. Si eliminano anche i pruni serotini che spuntano ogni anno sul lato est.

Grandi lavori di allargamento sono in corso sul Canale Scolmatore di Nord Ovest (CSNO).

Lavori anche sul secondario e sul terziario di Garbagnate del Villoresi per portare l'acqua a Expo 2015. Mancano meno di 100 giorni.

I tagli

Il taglio di una robinia pericolante nel bosco vecchio. Questa faceva ombra a una bella farnia lungo il
sentiero 3, cresciuta poco, probabilmente per mancanza di luce. Vedremo se ora si svilupperà più velocemente.
Sarà possibile fare il confronto con un'altra farnia vicina, nata dopo e già di maggiori dimensioni. Le due piante
sono spuntate da sole, probablmente nate da ghiande delle grandi farnie dell'oasi, quindi autoctone autoctone!

Cavo Litta

Acqua sul fondo. Normalmente se non piove si ritira in una settimana, salvo nella parte impermeabilizzata dove resta sempre. Un altro segno della risalita della falda?
Tappeti di consolida bella verde. La luce radente crea giochi di luce sulle sponde scoscese. Un viburno conserva qualche bacca. I noccioli non sembrano ancora in procinto di fiorire.

Vivace, simpatico e confidente l'uccelleto che si aggirava fra gli
agrifogli alla testa del cavo Litta, purtroppo in ombra e seminascosto

Si tratta di un regolo (grazie a FNM per la determinazione)

La consolida sul sentiero che risale la testa del cavo
Litta abbonda anche lungo destro il fianco dell'asta. 



Ex invaso


La presenza di acqua in quantità e la sua persistenza nell'ex invaso sono un fenomeno nuovo e significativo. La vegetazione iniziale, costituita da ginestre con qualche betulla e qualche pino silvestre, è stata soppiantata presto dalle robinie. Se l'acqua resterà assisteremo probabilmente a un nuovo ricambio vegetazionale e ad un arricchimento della piccola fauna e della entomofauna, insomma la biodiversità potrà fare un bel progresso. Non che manchino le zone umide al Caloggio, ma sono tutte di tipo diverso. 




Cavo Porro

Il ponte è interrotto. Le piogge di novembre dilavando il terrapieno hanno
asportato il materiale di riempimento creando delle piccole voragini

Il cavo è abbastanza pieno. Sulla sinistra della foto uno
dei pochi lauroni (Prunus laurocerasus) presenti all'oasi

Stagnetto e dintorni

Infruttescenze sui rami alti del frassino meridionale verso lo stagnetto

Un pado inclinato nei pressi della radura.
Il pado sembra qui un alberello poco resistente 

Lo stagnetto è ghiacciato, forse perché in ombra

Il bosco nuovo

Entrano nell'oasi dal ponticello di via Caloggio sulla sinistra c'è il bosco nuovo che va verso i 22 anni. In inverno le chiome sono completamente spoglie. Tutti gli alberi qui sono autoctoni. Il terreno, coperto di foglie secche intervallate ad edera, non è ancora così umificato come il bosco vecchio.  



Il bosco vecchio

Nel bosco vecchio sono in corso i lavori di manutenzione del bosco ad opera dei volontari (vedi foto inizio post). Qui sono fioriti i primi bucaneve, all'oasi rarissimi, praticamente unici.


Il prato umido e il sentiero delle 7 cascate

Qui il sentiero è sempre un po' allagato. L'acqua è mista a ghiaccio.
Nell'angolo a destra un giunco

Bacche di biancospino

Il sentiero che dall'oasi va verso lo scolmatore
costeggiando il Nirone. Sulla sinistra una siepe di
biancospini. A destra robinie e pioppi neri o ibridi.


Lavori allo Scolmatore di Nord Ovest

Lungo l'alzaia del Canale Scolmatore di Nord Ovest sono in corso di lavori di allargamento. In pratica la sezione a V viene allargata solo nella parte più alta, che non è rivestita di cemento, ottenendo così una sezione ad ala di gabbiano. Per rinforzare le sponde allargate si usano dei grossi massi di pietra. Pare che anche tutte le strutture trasversali come ponti e canali debbano essere demolite e ricostruite più in alto.


La vista spazia dalle Grigne al Pizzo dei Tre Signori. Il Resegonone è fuori campo a destra.
La cima più alta e più lontana è quella del Monte Disgrazia (3678 m a 94 km), appena visibile.




Lavori al secondario e al terziario di Garbagnate del Volloresi

Alcune viste del cantiere poco a nord dello Scolmatore. Ovviamente il sentiero delle sette cascate è attualmente interrotto.



Altre foto

Foto di gemme invernali di Ligustrum vulgaris, Prunus padus, Juglans regia, e documentazione varia di Platanus nigra var. italica  e altre specie sono destinate al sito correlato a questo blog:

Alberi e arbusti del Caloggio http://www.albisn.altervista.org/index.html