martedì 29 aprile 2014

Scienza in Piazza a Bollate

Sabato 10 maggio il WWF Groane sarà presente alla manifestazione "Scienza in Piazza" a Bollate.

Lo scopo è quello di far conoscere un piccolo gioello alle porte di Bollate che è l'Oasi WWF del Caloggio che ha compiuto 20 anni, e che costituisce la punta sud del Parco Regionale delle Groane.

L'oasi svolge un importante ruolo nella tutela della biodiversità. Gli alberi e gli arbusti immessi fin dalla sua nascita e nel corso degli anni sono rigorosamente autoctoni e arrivano a rappresentare oltre 70 specie diverse, senza contare le erbe selvatiche con i loro fiori, i muschi, le felci e i funghi.

Un Bug Hotel nel giardino botanico di Wroclaw, presto anche al Caloggio
Queste le spiegazioni... in polacco. A Scienza ìn Piazza le porteremo in italiano

La flora, ormai ben sviluppata, ospita una varia ornitofauna, favorita dalla presenza di una ventina di cassette nido, usate prevelentemente dalle cince, oltre che dai ghiri, e un covatoio per allocchi che è stato esposto lo scorso anno all'ottava edizione. Porteremo un paio di covatoi che saranno installati  prossimamente e mostreremo come si possono costruire partendo da una semplice assicella di legno.

L'oasi e suoi dintorni sono ricchi di acque, dal Nirone, al Canale secondario del Villoresi, da cui presto un terziario sarà allargato per alimentare le vie d'acqua di Expo 2015, alle risorgive, agli stagnetti fino ai prati umidi. Questo significa che al Caloggio sono presenti molte forme di vita legate all'acqua fra cui pesci, anfibi,  libellule e uccelli come l'airone, il germano e il martin pescatore.

Quest'anno ci occupermo anche degli insetti. Per questo mostreremo un Bug Hotel (casina per insetti) in fase di allestimento, di cui illustreremo il funzionamento.


Saranno presenti per l'occasione alcuni appassionati entomologi, particolarmente esperti di libellule e non solo, che faranno conoscere la loro pubblicazione (eBook) "Odonati d'Italia".


La Manifestazione si svolgerà  dalle ore 15.30 alle ore 18.30 a Bollate in P.zza Carlo Alberto dalla Chiesa
Seguono alcune pagine del libricino: Odonati d'italia. 
 



domenica 13 aprile 2014

Domenica: replica delle visite per la Settimana delle Groane

Il cielo non è terso e non fa così caldo come nei giorni precedenti. La giornata ed il clima, ideali per una passeggiata all'aperto, favoriscono un insolito afflusso non solo di visitatori, ma anche sportivi ed escursionisti fra cui una organizzatissima comitiva di ciclisti proveniente da Lainate, rispettosa dell'oasi (che per questo ringraziamo) e con tanto di crocerossa al seguito...  in bici!  

Alle 10 si presenta una intera classe di  scuola primaria con docenti e genitori. Bambini attentissimi e preparati. É stato un vero piacere accompagnare questo gruppo, sebbene così numeroso e differenziato.

Altri seguono alle 11.30, alle 15 e alle 16.30.  Altri ancora giungono alla spicciolata.

La visita completa, che dura quasi tre ore, prevede alternativamente
  • un giro nell'oasi, con possibilità di raggiungere lo scolmatore del Seveso 
  • l'accesso alla zona delle risorgive.



L'oasi

La situazione non è molto cambiata dalla precedente giornata di visite, svoltasi quattro giorni fa. Sugli alberi si vede qualche fiore in più e nel sottobosco qualcuno in meno.

La flora nemorale ha infatti esaurito il suo ciclo. Gli alberi hanno cominciato quasi tutti ad emettere le foglie e la luce nel sottobosco arriva ormai attenuata. Durante le varie visite si scorge una sola anemone ritardataria. Riangono invece varie pervinche. I sigilli di Salomone stanno per arrivare alla fioritura. 

Lungo la via Caloggio un paio di ginestre sono in fiore. Alcune di queste morte sono state sostituite da una serie di prugnoli. Mentre alcuni volontari accompagnano le varie visite, altri si dedicano alla pulizia e alla cura della punta sud dell'oasi. 

I prugnoli appena piantati e le ginestre. Quelle a sinistra sono fiorite.

Il fiore della ginestra
Nell'oasi una delle specie arboree che si notano maggiormente in questo periodo è l'olmo che comincia a emette le foglie me ha la chioma ancora piana di frutti

La chioma di un olmo

Inconfondibili gli olmi in questo periodo per il coloredei semi.
Questi cadono come fiocchidi neve ad ogni folata di vento

Sul sentiero lungo il Nirone un esemplare di ciavardello, una specie vanto dell'oasi, sta per fiorire.Attualmente ne sono presenti più o meno cinque. Uno di questi preesisteva all'oasi.

La chioma del ciavardello

Una delle prime infiorescenze del ciavardello

Un bel piccione selvatico se ne sta appollaiato sopra le nostre teste


All'inizio del bosco vecchio un melo inselvatichito è carico di fiori bianchi

Qua e là nel bosco qualche biancospino è già in piena fioritura.

Un gelso si prepara a fruttificare

Il sentiero delle sette cascate e l'alzaia dello scolmatore

Non tutti gruppi riescono, per ragioni di tempo, ad inoltrarsi lungo il sentiero oltre l'oasi.

Alcune invece proseguono, visitano le vicine coltivazioni di frutti di bosco, si soffermano lungo il canale scolmatore, percorrono un tratto della sua alzaia, osservano i resti delle polveriera e rientrano dal cancello posteriore della zona delle risorgive.

I bancospini della lunga siepe che porta al canale scolmatore non sono ancora
completamente fioriti. Allo spettacolo mancano ancora alcuni giorni. Tuttavia
in alcuni tratti si cammina avvolti dai fiori. Si discute del profumo dei
biancospini. Da vicino sembra di sentire un odore non propriamente gradevole,
ma da una certa distanza il profumo è indiscutibile. Faccenda strana!

In primo piano le coltivazioni di frutti di bosco. In secondo la siepe di
biancospini. Dietro la quinta di robinie che costeggia il Nirone. Da questa
svettano una serie di grandi pioppi neri (o ibridi), per lo più morti, piantati
solo nel dopo guerra, nonostante le dimensioni ragguardevoli dei tronchi.  
Lungo l'alzaia si fa vedere una mininilepre. L'amibiente sembra trascurato, ma
forse proprio  per questo (l'erba viene tagliata una volta all'anno) abbindano specie
di un certo interesse come i gerani selvatici, le carote selvatiche, i bottoni d'oro
e le ortiche. Le erbe dei prati stabili (quelli che non vengono tagliati troppo
spesso) sono preziose per la vita di numerosi insetti.  

Lungo l'alzaia sono state piantate delle robinie con shelter e tutori. Qualcuno
ha fatto incetta di tutori, forse per riutilizzarli nel proprio orticello. Che dire?

Le risorgive

Maurizio illustra con divizia di particolari e riferimanti storici, che qui è impossibile riportare, le alterne vicende delle risorgive.

Da registrare che la bella popolazione di Stellaria holostea è già in fase di fioritura declinante. Un signore, appassionato ed esperto della flora del Parco, sostiene di non averla mai vista prima ed esprime tutto il suo apprezzamento.

In questa zona alcuni ritrovano con piacere il "bosco dei bambini" piantato fra il 2000 e il 2003. I noccioli, perfettamente vegeti, erano stati messi a dimora dai loro figli, che allora frequentavano la scuola primaria.  

Qui siamo al Cavo Litta con una delle comitive.

Altre osservazioni

Durante le visite non c'è molto tempo per foto. Approfittiamo della pausa pranzo per spingerci nella zona della radura. Qui nel corso della mattinata avevamo accompagnato un gruppetto che aveva voluto visitare lo stagnetto. Visti numerosi girini.

Nella radura,  sulla parte più alta e soleggiata del grande sambuco,  le prime fioriture

Su un fiore di lantana un insetto

Cosa mai sarà? Ci informeremo: Ecco: si tratta di  un Coleottero Cetoniidae,
Oxythyrea funesta. Si nutre di polline e "sembra che ci si butti dentro come
in una vaschetta di gelato
! :-)))". Grazie ad A. Piglia per il riconoscimento.

Altri...


Un gruppo di cilisti di Lainate hanno fatto capo all'oasi.
Qui in sosta nel prato della panchina.

L'ultimo gruppo del pomeriggio. Due signore al termine della visita si
sono spinte fino al laghetto delle ninfeee. I Bollatesi di antica data hanno
ravvivato le visite con i ricordi personali dei luoghi, i nuovi hanno approfittato
per farne conoscenza, informandosi sulle opportunità di frequientazione.

mercoledì 9 aprile 2014

Mercoledì di visite per la Settimana delle Groane

Splendida giornata, quasi estiva.

Le erbe del sottobosco (piante nemorali) sono quasi tutte ormai sfiorite. Alcune mostrano già il seme, ovviamente ancora verde. Fra le ritardatarie del genere le pervinche, qualche anemone, dei ranuncoli favagelli.

Belle le fioriture in corso della Stellaria holostea (la scheda di actaplantarum). Idem per le più comuni pratoline, false ortiche e prunelle oltre a qualche tarassaco

Stellaria holostea

Iniziano a fiorire alcun sigilli di Salomone e la consolida maggiore.

Fra alberi e arbusti i padi conservano solo le ultime fioriture che hanno assunto una tonalità rosa. Fra i tantissimi biancospini dell'oasi solo alcuni sono già interamente fioriti mentre gli altri hanno i boccioli chiusi. Strana la natura.

In fiore le lantane.

Sembra che alcune farnie siano morte, senza alcun motivo apparente. Un paio di altre, che nell'estate siccitosa del 2012 avevamo dato per perse, hanno la chioma piena di foglie. Tanto per dire quanto siano imprevedibili.   

Una quindicina di visitatori al mattino e lo stesso al pomeriggio, tutti molto interessati. Maurizio, incontenibile e in gran forma, ha sfoderato il meglio delle sue conoscenze storiche e botaniche. Le visite si svolgevano alternativamente nell'oasi fino al canale scolmatore e poi nella zona delle risorgive. Ciascuna parte ha richiesto quasi un'ora e mezzo per una totatale, per i più resistenti, di quasi tre ore. Un signore ha voluto tornare al pomeriggio.Fra i presenti un bollatese di oltre 90 anni ricordava con grande precisione l'aspetto di dei luoghi ben prima della nascita dell'oasi.

Durante i vari giri, per quanto riguarda la fauna, oltre alla rana e al gambero in foto, si sono avvistati un airone cenerino, un paio di tartartughe esotiche nel cavo Litta e alcune minilepri.

Domenica replica.

Presto le foto. Eccole...

Lungo la via Caloggio

M. accoglie il primo gruppo all'inizio dell'oasi

Sulla sinistra della via Caloggio una quercia con già le foglie
richiama l'attenzione del gruppo
Sulla destra della via, sulla sponda del secondario del Villoresi, fiori di
campo come pratolinetarassaci, alcuni già in seme
Un rametto di biancospino con boccioli lungo la via Caloggio

Pallon di maggio (Viburnum opulus) in procinto di fiorire
Uno degli ontani  presso la bacheca

Nell'oasi


La bacheca e il ponticello che segnano l'ingresso all'oasi


Oggi il secondario è completamente a secco

Qualche spiegazione nei pressi del ponticello. La visita si spingerà
fino al Canale Scolmatore delle Piene di Nord Ovest

Uno dei primi biancospini completamente imbiancato di fiori. Ci vorrà
ancora tempo per vederli tutti così: uno spettacolo da non perdere.

Un raro falso giacinto. Nei giorni scorsi un incauto signore ne ha colti
alcuni esemplari decimando la sparuta popolazione dell'ossi.

Il fiore del falso giacinto. Non è una pianta autoctona, ma non sembra invasiva.
Comunque la terremo d'occhio.

Alcune farnie sembrano a rischio. Quella sulla destra
non ha ancora alcuna foglia

Si vedrà più avanti se questa farina, completamente senza
foglie e senza gemme visibili è proprio morta. .

Queste due farnie, sul sentiero presso lo stagnetto, avevano
perso le foglie due estati fa. Si direbbe che si siano riprese

Una rana verde. Nello stagnetto sono stati avvistati girini piccolissimi,
probabilmente di rana dalmatina..

Nel bosco vecchio il fogliame nuovo della grande farnia si fa amirare per il colore

Piccolo licheno su tronco di frassino maggiore (zona del prato umido)

Nella zona delle risorgive

Presso il Cavo Litta M. mostra un gambero della Louisiana.
Si tratta di una specie alloctona che danneggia ovature
di anfibi e larve di libellule. A sua volta è preda dell'airone

Fioriture di Stellaria holostea


Il fiore della Stellaria holostea
In alto il foro prodotto da un picchio

Lantana (Viburnum lantana)

Falsa ortica

Un bel formicaio sul ponte del Cavo Porro
Ranuncoli favagelli in una zona umida e ombrosa

  Un altro gruppo del pomeriggio


 Arrivederci a domenica prossima