domenica 17 novembre 2013

Giornata di lavoro

Oggi niente sole, ma nemmeno pioggia e tutto sommato all'oasi ci si stà volentieri. .

Dal fondo de prato umido appare lo skyline dell'oasi, sovrastato dalle due grandi
farnie.  Da qui tutte le chiome in controluce appaiono piuttosto diradate


Si lavora nella radura per rimuovere i resti di un paio di alberi, già tagliati dagli addetti alla manutenzione della linea ad alta tensione. Si tratta di un olmo e di una farnia. I rami più piccoli vengono accatastati per dare rifugio alla piccola fauna. Il tronco viene lasciato a terra per incrementare la presenza di legno morto, importante fattore di biodiversità. Un esperto entmologo (Paris) ci consiglia di posizionarlo a mezz'ombra per favorire l'insidiamento di insetti e particolrmente di coleotteri.

Segue un giro di perlustrazione, mentre altri volontari proseguono i lavori che saranno ripresi anche al pomeriggio, fino all'imbrunire.

Al pomeriggio infatti ci dicono che sono arrivati rinforzi, così che si è riusciti a sistemare completamente la radura sotto la linea elettrica.
Carlo con il decespugliatore ha tagliato l'erba e i rovi e noi abbiamo tolto le ramaglie di due grossi sambuchi, crollati due anni fa per le nevicate.
Ripulita la radura bisognerà pensare cosa fare.
O lasciarla cosi come è e fare un taglio dell'erba una volta all'anno in questa stagione o rimboschirla con noccioli e gelsi, da tenere i primi a ceduo e gli altri a capitozza per non far crescere più l'erba.
Si deciderà prima della primavera...


Durante la perlustrazione si cerca di vedere se alcune piante hanno perso completamente le foglie. Sul sentiero per la radura un biancospino e un acero (Acer campestris) ne hanno ancora poche in alto. A metà del sentiero lungo il Nirone, sulla sinistra una farnia è completamente spoglia, ma si direbbe morta.
A parte poche eccezioni, quasi tutti gli alberi e gli arbusti sono ancora nella stato vegetavivo. A terra non si vedono tappeti fitti di foglie. Lo sguardo non attraversa l'oasi come succede in pieno inverno, ma le chiome, viste in controluce, appaiono diradate. Siamo intorno al 50% della caduta?  

Oggi è con noi una appassionata di entomologia (M. G.). Ci dice che ormai sono pochi gli insetti che si possono vedere in azione. fra questi i sirfidi che sono dei piccoli ditteri mimetizzati da imenotteri come quello fotografato la volta scorsa.

Foto al muschio della grande farnia che finalmente mostra un carpoforo. Foto a quelli che credevamo licheni e a quanto pare sono funghi.

Al canale scolmatore vediamo un gruppetto di asteracee, simili alla camomilla. Sono gli unici fiori visti. Niente fiori, niente insetti, niente libellule. 

All'avvicinamento della risorgiva un airone cenerino, che non ci aspettavamo, si invola davanti ai nostri occhi. Anche questa volta a perdiamo l'occasione di una bella foto.  

La visita si conclude per noi con l'avvistamento sulla via Caloggio dell'unica libellula della giornata.  M.G. ci spiega che sebbene le libellule si possano vedere fno ai primi di dicembre, in un periodo così piovoso è facile che decedano in anticipo per mancanza di cibo. Le libellule si cibano esclusivamente di altri insetti. In mancanza di questi...

La nostra appare vecchia e logora. Lo si deduce dalle condizioni delle ali, piuttosto malandate. 

Un biancospino (Crataegus monogyna),
ma solo questo, è quasi spoglio

Un acero (Acer campestre) quasi senza foglie.
Altri della stessa specie le hanno ancora.

Su un ramo morto a terra sembrava un licheno, ma pare che sia un fungo.

Sulla corteccia delle grande farnia a est (Quercus robur) finalmente un
carpoforo che forse ci permetterà di farla determinare

Una piccola farnia nel prato umido (e oggi fangoso) è piena di galle



All'ex orto un alberello morto è ricoperto di funghi bianchi. Cosa mai saranno?

Verso il ponticello gli Arum in questa stagione hanno delle belle foglie

L'unica libellula vista: un Sympetrum striolatum.
L'ala posteriore destra è vistosamente lacerata.

mercoledì 13 novembre 2013

Autunno, ancora poche le foglie a terra (parte 3/3)

Il prato umido

Il prato a nord dell'oasi visto dal sentiero

Gemma di frassino appene usciti dall'oasi.
Essendo nera si direbbe di Fraxinus excelsior

Il prato umido


Olmo (Ulmus minor)con corteccia suberosa

Berretta del prete (Euonimus europaeus)

Bacca aperta (rossa) della berretta del prete che
mostra il seme, uno pseudoarillo (arancione)

Fiori fuori stagione di berretta del prete. Quello al centro
della foto d sembra avere 5 petali invece che 4

 

Il sentiero delle sette cascate


Il sentiero delle 7 cascate. A sinistra la siepe dei biancospini,
a destra noccioli e padi

Il Nirone nell'ansa del prato umido


Il ritorno per il prato con la panchina


Il prato con la panchina

Nocciolo (Corylus avellana)

Il prato dove si incunea nel bosco nuovo

Fitolacca (Phytolacca americana)

Noce (Juglans regia)

Rosa canina

Autunno, ancora poche le foglie a terra (parte 2/3)

Il sentiero lungo il Nirone

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Sul sentiero erbetta verde e poche foglie. 



Un biancospino (Crataegus monogyna) conseva qualche bacca

Una bacca di una rosa residuo dei vecchi orti

Unio sguardo verso il bosco nuovo. 20 anni fa era ancora un campo.


Il bosco vecchio

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L'angolo delle pervinche

Rametto di agrifoglio (Ilex aquifolium)

Dettaglio dell'agrifoglio

La chioma della grande farnia (Quercus robur)a est del sentiero
Verso l'uscita dal bosco vecchio

L'olmo mascotte (Ulmus minor)

Muschio su tronchetto morto di robinia

Dettaglio del muschio

domenica 10 novembre 2013

Autunno, ancora poche le foglie a terra (parte 1/3)

In questo inizio di novembre le temperature si mantengono sopra la media. Le piante continuano in buona parte a vegetare. Rari gli alberi già completamente spogli. A terra tappeti di foglie sono qua e là.
Poche le bacche e pochissimi i fiori.

Le foto (una selezione fra 160) e le osservazioni sono il resoconto di una perlustrazione lungo il solito percorso, il "transetto".

Non si sono notate cose eclatanti per cui il tutto potrà apparire piuttosto noioso, forse interessante solo per chi segue l'oasi con grande attenzione, cogliendo le differenze da una stagione all'altra e le piccole evoluzioni della vegetazione.

Il post è diviso in tre parti.

Via Caloggio 

Le foglie dei carpini (Carpinus betulus) lungo la via solo in parte hanno
cambiato colore. In alto sporgono rami delle robinie piuttosto spogli.
Le robinie sono le ultime a mettere le foglie e le prime a perderle

Solo in qualche breve tratto della via  si accumulano le foglie del carpino.

Un ligustro cinese è cresciuto abbondantemente.

Un pruno serotino è ricresciuto nonostante il taglio dello scorso anno.

Le foglie del pruno serotino

Un alberello del genere Salix

Un bel tratto di siepe di sanguinelle (Cornus sanguinea)
La siepe si allunga con nuove pianticelle dell'anno.
Saranno nate da seme o polloni?
Sembra una vespina (imenottero) e invece è un parente delle mosche (dittero).
Questo Episyrphus balteatus rappresnta un bell'esempio di mimentismo.
Si ringrazia FNM per l'identificazione

Nella siepe di carpino si nasconde uno dei pochissimi
bagolari (Celtis australis) presenti all'oasi

 Presso il ponticello

Una fola di ontani precede il ponticello
Dietro alla bacheca un tronco tagliato di robinia è circondato da funghi

Sullo stesso moncone di tronco muschi e funghetti

Il canale secondario visto dal ponticello verso sud.

Idem verso nord

L'oasi come appare dal ponticello. Subito a destra il sentiero per la radura.

Verso la radura

Il sentiero per la radura. Ancora poche le foglie a terra,
dove piuttosto prospera del muschio.

In questa stagione il muschio sta benissimo e ovunque

I padi (Prunus padus) hanno perso poche foglie e quelle
che restano sono verdi

I frassini meridionali hanno le foglie ingiallite e per una
buona metà le hanno perse.

Le foglie cadute del frassimo sono rade e non ricoprono l'edera

Un rametto del ciavardello

E questo dovrebbe essere proprio un dittero, ma di che specie?
Gli amici di FNM mi dicono Lucilia sp. Ringrazio

La gemma autunnale del ciavardello

Nella radura una lantana (Viburnum lantana)

Un unica foglia della lantana ha assunto questo bel colore rosso

Oltre la radura un olmo è stato tagliato, probabilmente da chi preserva le linee
dell'alta tensione da alberi troppo alti. Sorte analoga è toccata ad una farnia.

Sull'olmo un muschio mostra i suoi "carpofori"

Nel boschetto oltre la radura un agrifoglio ha fruttificato.
É forse la prima volta che questo avviene nell'oasi. Buon segno?

Le bacche dell'agrifoglio. Lo scorso anno lo stesso albero ne aveva prodotte
un numero insignificante, cadute prima di arrivare a maturazione.
Su un rametto una curiosa formazione di licheni biancastri (forse funghi?)
Qui il lichene ha un aspetto cotonose
E qui spugnoso.
Lo stagnetto è ricoperto di lenticchie d'acqua

Segue parte 2/3