domenica 13 ottobre 2013

Per la festa della biblioteca di Bollate...


Questo l'annuncio della manifestazione

UN ALBERO E' COME UNA PAROLA
BIBLIOTECA DI BOLLATE IN FESTA - NUTRIRE IL CORPO, ENERGIA PER LA MENTE

2013
Arare e seminare: la TERRA ...cosi come tante parole formano un libro, tanti alberi formano il bosco!


Ti aspettiamo per la festa dell'albero, scrivi anche tu una parola di questo libro, il grande libro della natura.

Dalle ore 9.00.
Ritrovo in bicicletta all'Oasi WWF del Caloggio per una colazione in compagnia. A seguire:
spiegazione dell'etimologia della parola “Bollate”, con i riferimenti ai fontanili e ad un albero particolare.. e piantumazione di nuove piante. Ciascuno, con l'assistenza dei volontari del WWF Groane, potrà interrare una piantina che gli verrà donata per creare un legame con la TERRA e inaugurare così la Festa della terra.

Ore 11.30
Partenza in bicicletta per raggiungere la biblioteca, con gli amici della Velostazione

E questo un resoconto

La pioggia favorisce le parole ma soprattutto gli alberi 


Oggi alle 9 pioggia leggera, via via diradata. Quanto basta per tenere alla larga la gente, salvo i più temerari, i volontari dell'oasi, un paio di giornalisti e i rappresentanti della biblioteca.

É stata una buona occasione per conoscersi e per far conoscere l'oasi, per discutere di come l'EXPO cambierà i dintorni, per fare qualche lavoretto, per piantare i primi alberelli della stagione e per qualche giretto di perlustrazione.

L'oasi è ancora verdissima. Solo le punte di alcuni padi e le chiome di qualche farnia cominciano leggermnte a ingiallirsi.
Mercoledì scorso un fortunale ha colpito il Varesotto, il Milanese e questa zona. All'oasi però non si registrano danni; buon segno della sua salute?
A terra si vedono solo le foglie rosse della vite del canadà, pianta sensibile ai primi freddi e peraltro alloctona. Rosse anche le bacche dei biancospini, delle rose canine e delle berrette del prete. Una di queste, oltre alla bacche, ha i rametti fioriti, cosa non insolita per questa specie. Qualche fiore solitario su una sanguinella. Dai noccioli pendono i primi amenti che fioriranno a fine inverno.

Domenica prossima 20 ottobre 2013 altra giornata di lavoro e... per chi volesse di visite, sperando che fra 7 giorni il tempo torni al bello.

Un giro di perlustrazione

Arrivando dalla via Caloggio


L'ingresso dell'oasi


Il Villoresi in questa stagione non è alimentato. Nel secondario scorre  solo
acqua piovana. Proprio questo canale, a monte dell'oasi, manderà la sua acqua
all'EXPO tramite un terziario che sarà molto allargato. Saranno abbattute molte
piante, ma la zona sarà risistemata. Le piste ciclabili la renderanno più fruibile.   

Verso la radura (s. 1)

 

Il sentiero verso la radura. Sulla sinistra numerose
farnie
(Quercus robur). Sulla destra, fra le altre
sepecie, aceri, cilegi e ciavardelli.  

La superficie dello stagnetto è coperta di lenticchie d'acqua.

Lungo il Nirone (s. 2)

 

Nel sentiero lungo il Nirone, come in tutta l'oasi, il colore dominante è il verde.
Poche le foglie a terra e poche quelle con colori autunnali, in genere appena accennati.



La vite del Canadà (Parthenocissis quinquepholia) è fra le poche
piante che ha già molte foglie rosseggianti.

La vite del Canadà con i suoi toni accesi fa spettacolo in questo periodo.
É però una specie alloctona che oltretutto si arrampica sugli alberi più alti,
appensantedone la chioma e mettendone la stabilità in pericolo in caso di
vento o neve. Per questi motivi all'oasi si cerca di contenerne la diffusione.


Alcuni biancospini (Crataegus monogyna), arbusti molto comuni
nell'aoasi e nei dintorni, sono carichi di bacche.
 

Nel bosco vecchio (s. 3) 

 

Entrati nel bosco vecchio incontriamo la zona
"bruciata"dal caldo e dalla siccità di due estati fa.
L'acero di monte (Acer pseudioplatanus), alto e
dritto al centro della foto, per ora resiste ai danni
Per quasto carpino invece non c'è più niente da fare. Altri
vicini mostrano ancora qualche segno di vita. In ogni caso
anche il legno morto contribuisce alla biordiversità. Pare che
il 30% delle specie viventi di un bosco fruisca del legno morto.
L'olmo (Ulmus minor) mascotte cresce lentamente
per la suaposizione ombrosa. L'anno scorso, dopo
l'estatesembrava provato e aveva poche foglie. Dopo
un anno si direbbe che si è ripreso completamente.


Il prato umido (s. 4) 

 

L'uscita dal bosco per il parato umido. Sulla destra una bella farnia
ha le foglie appena ingiallite
Il sentiero che attraversa il prato umido, nonostante la pioggia
non è allagato come spesso accade. La zona è molto luminosa
e le piante appaiono particolarmente colorate

Le berrette del prete danno qui un tocco di rosso alla vegetazione che
risalta contro il fogliame scuro dei pini silvestri.


Una berretta del prete (Auonimus europaeus) porta fiori
contemporaneamente alle bacche.
Le "bacche" della berretta del prete sono delle capsule a 4  lobi che presto si
apriranno per mostrare uno pseudoarillo arancione che ricopre il seme (tossico).
Al termine del prato umido un gelso verdissimo non ha
ancora perso una foglia

Verso l'ex orto (s. 5) 

 

Oltre il prato umido inizia una lunga siepe di biancospini.
Pochi hanno ancora qualche bacca

All'ex orto qualche pado ha la punta della chioma imbiondita.

Al ritorno per il prato umido

 

Un piccolo olmo nel prato umido ha emesso un ramo
con foglie molto più grandi del solito. Per questa specie
non è un caso insolito.

Una sanguinella del prato umido ha un paio di fiori.

Il prato con la panchina (s. 6)

 

Il prato con la panchina. Le foglie a terra sono quelle della vite del Canadà.

Il cespuglio di rovi intorno al noce (centro della foto) è stato
eliminato. I due arbusti ai lati sono stati piantati oggi. Un altro
noce è nato spontaneamente quest'anno nella zona delle risogive.
Il seme potrebbe essere stato portato da cornacchie che si dice
rompano il guscio lasciandolo cadere dall'alto. 
Davanti alla panchina una splendia cortina di alberi e arbusti

Nel prato la rosa canina con le bacche

Alcuni noccioli portano già gli amenti che fioriranno a fine inverno

Curiosità


Una penna di airone cenerino. Questa specie è abituale frequentatrice
dell'oasi, sia presso le risorgive che il Nirone dove viene a cercare i pesci.
A volte si sente il suo verso e volte si invola appena ci si avvicina.

 I muschi

La pioggia e l'umidità sono le condizioni ideali per i muschi che oggi appaiono in gran forma

Sulla corteccia di una piccola robinia (dimetro 12 cm).
Stranamente il muschio è cresciuto sul lato sud - est

Dettaglio del precedente. Forse si tratta di Hypnum cupressiforme
Questo è lungo il sentiero all'uscita dell'oasi, ma sembra molto diffuso.
Potrebbe trattarsi di Polytrichum sp.

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