venerdì 30 agosto 2013

Ultimi giorni di agosto

"Acqua d'agosto rinfresca il bosco"

Il proverbio non dice però che rende le zanzare feroci. Oggi per visitare il Caloggio occorre il repellante per insetti, ma non basta, occorrono maniche lunghe e anche tutto il resto per coprire ogni centimetro di pelle.

I sentieri sono umidi ma non infradiciati e la vegetazione è molto verde. A terra non ci sono foglie secche. Le bacche sono ancora immature e i fiori pochini: segni di un'estate non troppo calda, non troppo secca, ma nemmano terminata.
Alcune piante che sembravano morte l'estate scorsa tentano di riprendersi, emettendo getti e foglie. Quest'anno alcune sono seccate prima dell'estate: un nocciolo, alcuni padi e una piccola farnia, che tuttavia conserva un ramo verde. Solo una ginestra sembra morta da poco. Strana la caduta di numerose ghiande immature e ammuffite.

Non molte le libellule, qualche farfalla e la sorpresa di una minilepre.

Anche oggi abbiamo dato un'occhiata ai muschi, senza capirne granché. Confidiamo nell'aiuto di esperti.

Via Caloggio

1 - Un'altra ginestra è morta all'inizio dell'oasi lungo la Via Caloggio
2 - Lungo il secondario del Villoresi varie libellule: questa un Orthethrum sp.

3 - Un altra libellula: Platycnemis pennipes

Due Platycnemis in accoppiamento detto a tandem

5 - Nel cavo di un ceppo  spunta l'edera

6 - Bacche di viburno (Viburnum opulus) ancora immature.

7 - L'ingresso dell'oasi oggi

8 - Il ponticello d'ingresso visto dall'oasi

9 - A sinistra il Sentiero 7 porta al prato con la panchina.
Lo percorreremo al ritorno, come al solito.
É il più breve per raggingere il Castellazzo lungo il sentiero delle sette cascate. 

10 - Di fronte al ponticello si apre il Sentiero 2, che fiancheggia il Nirone e
permette di attraversare il bosco vecchio che costituisce il cuore dell'oasi.

11 - Superato il ponticello, sulla destra si imbocca il Sentiero 1,
che si dirige verso una radura

Il Sentiero 1, verso la radura

Qui notiamo a terra del muschio, che forse studieremo, molte strane infruttescenze rinsecchite ed ammuffite,  che poi ci sembreranno delle ghande
A destra un pado secco da tempo. In fondo a sinistra molte piantine di acero campestre, cresciute spontaneamente, hanno superato il mezzo metro di altezza. Verso lo stagnetto due farnie, che avevano sofferto molto lo scorso anno, sembra che si siano ripese bene, mentre per un carpino non c'è niente da fare e un'altro è decisamente malconcio.

12 - cuscinetto di  muschio

13 - Queste strane infruttescenze giaciono sul terreno sotto le farnie

14 - Si direbbe che siano delle ghiande cadute anzitempo

15 - I semi degli alberi nei boschi spesso germogliano, ma poi le plantule
che ne nascono muoiono per mancanza di luce. Queste invece, di acero
campestre (Acer pseudoplatanus), continuano a crescere.

Sentiero 2, lungo il Nirone

Nessuna osservazone di rilevo. I frutti del viburno non ancora sono maturi. Qualche corniola è a terra. Il ciliegio non ha ancora perso alcuna foglia. Del nocciolo morto abbiamo giù detto. Qualche fitolacca di troppo.
Rare le libellule e in particolare non ci sono più tutte le Calopterix splendens che qui abbondavano ai primi di agosto. 

Sentiero 3, nel bosco vecchio

Anche qui non notiamo alcuna particolare novità. Verso l'uscita osserviamo il muschio, sul lato del sentiero (in basso a sinistra nella foto) che sembra appartenere a due specie diverse, in attesa di identificazione.
  
16 - Il sentiero è umido anche se l'erba sul fiano appare secca.
Il verde a fianco del piano di calpestio è dato da vari muschi.
17 - Dettaglio di un muschio in attesa di identuificazione
(probabile Polytrichum sp.)

Sentiero 4: il prato umido

Nonostante le piogge dei giorni scorsi il prato umido non è allagato come spesso accade. Deduciamo che non abbia piovuto molto. Anche qui nessuna novità. Vediamo una libellula insolita per il Caloggio.

18 - Le piante che qui da anni crescono stentatamente, questa estate
sembra che abbiano vegetato bene.

18 - Onychogomphus forcipatus femmina

Sentiero 5, nei pressi dell'ex-orto


Nell'ex orto molte fitolacche, qualche pado morto, ma sostanzialmente nessuna novità.
Proseguendo sul sentiero delle sette cascate incontriamo una minilepre che invece di scappare si immobilizza, permettendoci qualche facile scatto fotografico.

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Sentiero 6: il prato con la panchina

23 - Il prato con la panchina è circondato da una quinta di alberi verdissimi.
L'erba invece ha sofferto un pochino.


24 - Fra le prime piante  a sinistra uno spin cervino (Rhamnus catharticus)
pieno di bacche

25 - Verso la Cascina Caloggio sono morti negli scorsi anni alcuni grandi alberi

26 - Lì sta crescendo rapidamente un noce
(Juglans regia), forse l'unico dell'oasi.

27 - Sulle erbe del prato una farfalla molto colorata

28 - La farfalla è in attesa di identificazione


martedì 6 agosto 2013

Estate calda ma la vegetazione regge

Domenica torrida, ma nel bosco ombroso non si soffre. Adeguatamente protetti si sopravvive alle zanzare. Percorriamo il solito tracciato, una specie di transetto.

Un airone cenerino fugge dalla risorgiva al nostro arrivo. Oggi abbondano le libellule.

La vegetazione non sembra soffrire particolarmente per il caldo e la siccità  Alcuni padi sono morti prima dell'arrivo dell'ondata di caldo. Morto anche un bel nocciolo. Per la prima volta dedichiamo una certa attenzione ai muschi che ci accolgono già sotto la bacheca all'ingresso dell'Oasi..

Arrivando dalla Via Caloggio

A sinistra delle fitolacche hanno i frutti a grappolo ancora verdi. Poco oltre una pianta di media grandezza sembra un pruno serotino.
Numerose le libellule, sia sul secondario del Villoresi, oggi ricco di acqua, sia sulla siepe di carpini che costeggia la via.


Orthetrum sp.

Platycnemys pennipes

Calopteryx splendens femmina

Dopo il primo palo di cemento sulla destra e dopo il gruppo delle ginestre un salice (Salix alba?)
sfugge alla classificazione. Negli scorsi anni mostrava delle strane deformazioni. Sembra cresciuto
anche se si notano delle foglie rinsecchite.


Più avanti lungo il canale una fitta siepe di sanguinella (Cornus sanginea)

A destra della siepe di sanguinella sono apparsi delle nuove piantine. La sanguinella si riproduce con vigore.

Numerose le Calopteryx splendens. Questa è un maschio.

Dal tronco di un sambuco (Sambucus nigra) apparentemente
morto spunta un getto vigorosissimo.

Il biancospino (Crataegus monogyna) ha bacche immature

Tempo di ferie per tutti, anche per i volnotari del WWF che curano
l'oasi. La bacheca d'ingresso però appare in ordine.

Sotto la bacheca una robinia è stata tagliata diversi anni
fa.  Dal tronco sono spuntati nel tempo numerosi getti.
Ora la corteccia ospita una fitta colonia di muschio.

Il secondario visto dal ponticello verso sud. Qualche tempo fa c'erano alcune felci.

Una bella felce è a nord del ponticello, quasi sotto il medesimo.